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« All’inizio della nostra indagine, abbiamo trovato alcune piante che erano sopravvissute per anni nella terra desolata, come una collezione di reliquie. Questi piccoli miracoli sono stati dunque il nostro punto di partenza, come dei frammenti di memoria da conservare e riportare in vita. »
Philippe Raguin
Giardiniere paesaggista
Una volta, gli incurabili dell’ospedale lavoravano nei giardini. A quel tempo gli orti, i frutteti, le erbe officinali e un sentiero ombreggiato si estendevano su oltre 14.000 m². Philippe Raguin ha scelto di selezionare piante simili a quelle coltivate nei giardini europei del XVII e XVIII secolo.
Ci siamo concentrati sulla semplicità e sui toni pastello: alberi di tasso e pergole al centro con alcune varietà ornamentali, in contrasto con un bordo sempreverde con fiori bianchi e rosa e un fogliame un po’ selvaggio, per dare un tocco poetico. Stagione dopo stagione, i giardini rievocano l’atmosfera pacifica e quasi spirituale del passato.
« L’atmosfera unica di questo posto è stata una straordinaria fonte d’ispirazione. Ho assistito all’emergere di un piccolo gioiello, in un luogo straordinario che costituisce un universo a sé stante all’interno di Parigi. La città, infatti, è vicina eppure lontana, tanto questi luoghi sono calmi e silenziosi. »
Philippe Raguin
Giardiniere paesaggista
Coerente con il suo obiettivo di porre la sostenibilità al centro della cultura del Gruppo, Kering vieta l’uso di prodotti chimici e lascia libero corso alla natura. La composizione iniziale dei giardini si evolverà infatti in base a ciò che porteranno i venti o gli uccelli. Uno dei giardini del sito contiene peraltro cinque alveari, un promemoria dell’impegno di Kering per la biodiversità.